Il risanamento è un sistema complesso. Da un lato ci sono i cantieri per le demolizioni e le bonifiche, dall’altro i lavori per le opere di riqualificazione. Contemporaneamente si procede con Meno Duecento, la priorità per l’assegnazione degli alloggi alle famiglie con persone fragili o fragilissimi.
Man mano che le famiglie entrano nelle nuove case si provvede a rendere inabitabili le baracche in attesa dell’arrivo delle ruspe, per evitare nuove occupazioni. La sigillatura prevede opere di muratura alle porte, finestre e ad ogni accesso, ma anche la distruzione dei servizi igienici per renderli inutilizzabili.
Ogni giorno quindi l’impegno è in più fronti in un lavoro di squadra che vede sul campo professionisti, imprese, operai, con l’obiettivo comune di riportare bellezza e dare case a chi le ha attese per troppi anni.
Infine c’è poi un altro fronte che è quello della ricerca e dell’acquisto di appartamenti da destinare a chi lascia le baraccopoli. In alcuni casi sono anche necessari interventi di sistemazione prima di sottoporre le abitazioni alla scelta delle famiglie.